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  • Domenica 6 luglio 2025

Intanto nel sud del Sudamerica ha fatto più freddo del solito

Ha nevicato sia sulla spiaggia di Miramar, in Argentina, che nel deserto di Atacama, per la prima volta da dieci anni

Una donna che indossa un piumino col cappuccio cammina davanti alla Casa Rosada di Buenos Aires
Una donna cammina davanti alla Casa Rosada, la sede del governo argentino, a Buenos Aires, primo luglio 2025 (REUTERS/Pedro Lazaro Fernandez)

Questa settimana, mentre in Europa c’era la prima ondata di calore dell’estate, nel sud del Sudamerica ha fatto più freddo del solito. Lunedì a Montevideo, la capitale dell’Uruguay, è stata registrata la temperatura massima più bassa dal 1967, 5,8 °C. Due giorni dopo a Buenos Aires ci sono stati -1,9 °C, la temperatura più bassa dal 1991. Nei giorni precedenti aveva nevicato in zone dove solitamente non succede: sulla spiaggia di Miramar, a sud della capitale dell’Argentina, dove non succedeva da 34 anni, e nel deserto di Atacama, uno dei posti più secchi del mondo, per la prima volta in un decennio.

Al freddo eccezionale è stata ricondotta la morte di almeno 15 persone senza dimora in Argentina e in Uruguay e vari problemi alle reti elettriche, sovraccaricate dalla domanda straordinaria. Nei due paesi e in Cile sono stati predisposti dei piani speciali per accogliere le persone senza casa in rifugi riscaldati. Il freddo ha causato dei danni anche ad alcune coltivazioni, nel Cile centrale e nel nord della Patagonia.

Le temperature più basse rispetto alle medie stagionali che ci sono state nel Sudamerica meridionale, dove adesso è inverno, sono state causate da una massa di aria fredda proveniente dall’Antartide. Lo spostamento di aria fredda da sud verso nord non è inconsueto per questo periodo dell’anno, ma generalmente non riguarda zone tanto a nord come l’area di Buenos Aires e Montevideo e di pianura. Il meteorologo Arnaldo Zuniga, che lavora per la divisione cilena dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), ha detto all’agenzia di stampa AFP che non si può escludere che questo fenomeno sia legato al cambiamento climatico, che tra le sue conseguenze rende più instabili i movimenti dell’aria nell’atmosfera.

Secondo i dati della WMO il 30 giugno tra i posti più freddi del pianeta, escluse le regioni polari, c’erano proprio il Cile e l’Argentina. In molte zone della Patagonia e delle Ande ci sono state temperature inferiori ai -15 °C. In Argentina le temperature registrate sono state inferiori anche di 10 o 15 °C rispetto alle medie stagionali di riferimento.

Fotografia satellitare che mostra la neve nel deserto di Atacama, al confine tra Argentina e Cile

Fotografia satellitare che mostra la neve nel deserto di Atacama, al confine tra Argentina e Cile, il 26 giugno 2025 (Unione Europea, Copernicus Sentinel-2)

Nei prossimi giorni, mentre in Europa e soprattutto in Italia le temperature si abbasseranno, in Argentina e negli altri paesi sudamericani aumenteranno.

– Leggi anche: La prima ondata di calore dell’estate sta per finire

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