La Lituania si è ritirata da un importante trattato contro le mine antiuomo: è il quinto paese europeo in pochi mesi

Il ministro degli Esteri lituano, Kęstutis Budrys, ha detto che il paese ha comunicato formalmente all’ONU di essersi ritirato dalla Convenzione di Ottawa, che vieta l’uso, la produzione e l’accumulo delle mine antiuomo. È il principale trattato internazionale che limita questo tipo di armi. Anche altri quattro paesi europei hanno annunciato negli scorsi mesi che usciranno dalla Convenzione, e sono in vari gradi del processo di ritiro: Estonia, Lettonia, Polonia e Finlandia.
Il ritiro era stato approvato dal parlamento lituano a maggio: il governo lo ha presentato come una risposta alla minaccia posta dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. La Lituania confina con la regione russa di Kaliningrad (separata dal resto del territorio russo) e nei secoli scorsi è stata a lungo sotto la dominazione della Russia prima e dell’Unione Sovietica poi: per questo molti lituani temono che la Russia in futuro possa avanzare delle pretese territoriali sul loro paese.
Le mine antiuomo sono un’arma particolarmente criticata perché senza complesse e costose operazioni di bonifica rischiano di rimanere per decenni nel terreno e causare morti e feriti fra i civili che passano inconsapevolmente in una zona minata. Fra i paesi che non aderiscono alla Convenzione di Ottawa ci sono sia la Russia sia gli Stati Uniti.
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