A Genova i mezzi pubblici gratuiti per i residenti sono costati troppo
La nuova sindaca Silvia Salis ha messo in discussione la sostenibilità economica dell'iniziativa, voluta dalla precedente giunta di centrodestra

Da alcuni anni a Genova i residenti possono usare la metropolitana e le funicolari gratuitamente, e alcune fasce della popolazione possono viaggiare su tutti i mezzi pubblici nell’area metropolitana senza pagare. Questa sperimentazione però, che era stata avviata per la prima volta nel 2022 e poi prolungata negli anni con varie modifiche, potrebbe essere costata troppo. La sindaca Silvia Salis, eletta un mese fa, ha detto che l’Azienda Mobilità e Trasporti (AMT), la municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico a Genova, rischia di avere una riduzione di ricavi di oltre 36 milioni di euro rispetto a quanto preventivato per il biennio 2024-2025.
Durante il consiglio comunale di ieri Salis ha spiegato che la relazione previsionale di AMT per il 2024-2026, approvata dal comune lo scorso anno, prevedeva ricavi di 70 milioni di euro per il 2024 e 73,5 milioni per il 2025. Il bilancio consuntivo del 2024 tuttavia è stato chiuso con 56,2 milioni di euro di ricavi, cioè con 13,8 milioni in meno rispetto a quanto ipotizzato. Da gennaio ad aprile del 2025 i ricavi derivati da biglietti e abbonamenti sono stati 16,7 milioni di euro: «Se proiettiamo il dato sulla fine dell’anno, per il 2025 si ipotizzano ricavi da titoli di viaggio per 50,7 milioni, con un calo sul preventivato di 22,8 milioni», ha detto Salis. Significa che «nel biennio 2024-25 si avrebbe quindi una riduzione di ricavi sul preventivato di 36,6 milioni di euro».
Attualmente a Genova è in vigore una sperimentazione avviata nel 2024, e prorogata fino al 30 settembre, che prevede la gratuità di metropolitana e impianti di risalita (ascensori e funicolari, che a Genova sono parecchi vista la sua conformazione) per tutti i residenti nella città metropolitana, e degli autobus per chi ha meno di 14 anni e più di 70 anni. Una prima sperimentazione era stata introdotta alla fine del 2021, quando il sindaco era Marco Bucci, del centrodestra, che si è dimesso alla fine del 2024 dopo essere stato eletto presidente della regione (da allora fino alle ultime elezioni era stato sostituito da Pietro Piciocchi). L’obiettivo era incentivare l’uso dei trasporti pubblici e così decongestionare il traffico specialmente nelle ore di punta.
Più nel dettaglio funziona che gli over 70 e gli under 14 residenti nella città metropolitana possono viaggiare gratis su tutta la rete AMT, che oltre alla rete urbana genovese comprende quella provinciale, l’autobus che collega la stazione all’aeroporto, il traghetto tra il quartiere Pegli e il porto di Genova, la linea che collega Santa Margherita Ligure a Portofino e la Ferrovia Genova Casella. Per tutti gli altri sono gratis la metropolitana, ascensori e funicolari.
Salis ha poi ricordato che il 14 marzo l’ufficio che si occupa delle società partecipate del comune aveva scritto ad AMT e all’ex sindaco Piciocchi per contestare la relazione previsionale di AMT per il 2025-2027, sostenendo che non ci fossero le basi perché fosse così ottimistica, perché si basava su previsioni di entrata non giustificate.
Il 23 giugno anche il collegio sindacale di AMT aveva scritto al consiglio di amministrazione della società segnalando una «crisi aziendale» dovuta principalmente alla politica tariffaria sperimentale e alle multe non pagate. Il Secolo XIX scrive che AMT dovrà presentare entro 30 giorni un piano di intervento.
Salis ha accusato la precedente amministrazione comunale di avere ignorato le segnalazioni di crisi di AMT, e ha ribadito al contempo che l’azienda resterà pubblica, non ci saranno ripercussioni sui dipendenti (come chiesto anche dai sindacati) e che AMT dovrà comunque continuare a garantire un servizio di qualità. Per ora Salis non ha detto chiaramente se intende mantenere la gratuità dei mezzi pubblici con il funzionamento attuale: ha detto che cercherà di «tutelarla il più possibile», e che la priorità sono i lavoratori (e quindi rimettere in sesto i conti dell’azienda).
Piciocchi ha negato lo stato di crisi, e sostenuto che invece la sperimentazione abbia avuto risultati positivi, con una crescita degli abbonamenti annuali e dell’uso del trasporto pubblico da parte degli under 14 e degli over 70 pari al 661 per cento.