350 supermercati Coop smetteranno di vendere prodotti israeliani
È una forma di solidarietà alla popolazione palestinese, che si aggiunge alla vendita della “Gaza Cola”

Coop Alleanza 3.0, la più grande catena di supermercati che fa parte del consorzio Coop Italia, ha annunciato che smetterà di vendere nei suoi supermercati prodotti israeliani, come gesto simbolico di solidarietà verso la popolazione palestinese. Coop Alleanza 3.0 è una cooperativa di consumatori (cioè i soci sono i clienti stessi), la più grande in Europa oltre che tra quelle che fanno parte di Coop Italia: ha 350 supermercati e ipermercati in 8 regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata).
Nel concreto i prodotti che non saranno più venduti in questi supermercati sono alcuni marchi di arachidi e di tahina (salsa derivata dai semi di sesamo), e soprattutto quelli del marchio SodaStream: un’importante azienda israeliana che produce gasatori per rendere frizzante l’acqua naturale e una delle più contestate dal movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), la campagna globale per boicottare Israele per via della sua occupazione dei territori palestinesi.
Per molti anni infatti la fabbrica principale SodaStream era a Ma’ale Adumim, un insediamento israeliano in Cisgiordania considerato illegale dalla comunità internazionale. Nel 2015, proprio a causa della campagna di boicottaggio del BDS, la fabbrica era stata chiusa e ne era stata aperta un’altra nel deserto del Negev, vicino alla città di Rahat, in Israele, un luogo che il BDS ritiene comunque molto problematico (perché da quella zona a partire dagli anni Cinquanta furono espulsi con la forza i beduini palestinesi che ci abitavano).
Già da un paio di settimane inoltre nei negozi di Coop Alleanza è in vendita la “Gaza Cola”, un’alternativa alla Coca-Cola ideata da un attivista e imprenditore palestinese, i cui proventi hanno l’obiettivo di finanziare la ricostruzione di un ospedale nella Striscia di Gaza distrutto dai bombardamenti israeliani.
Un’iniziativa simile per smettere di vendere prodotti israeliani era già stata fatta il mese scorso dai supermercati di Unicoop Firenze, che fa parte sempre del consorzio Coop Italia e ha più di cento punti vendita in Toscana.