I primi arresti per l’omicidio di Alessandro Coatti
Quattro persone sono accusate di essere coinvolte a vario titolo nell'uccisione del biologo italiano in Colombia

In Colombia sono state arrestate quattro persone accusate di essere coinvolte nell’omicidio di Alessandro Coatti, il biologo molecolare italiano di 38 anni di cui a inizio aprile sono stati trovati alcuni resti in una valigia a Santa Marta, città in cui era arrivato pochi giorni prima.
Le persone arrestate sono quattro cittadini colombiani: la procura di Roma, che sta conducendo le indagini sul caso insieme alla magistratura colombiana e che ha reso noti gli arresti, non ha dato dettagli sulle accuse o su come queste quattro persone sarebbero state concretamente coinvolte nell’omicidio di Coatti.
Sul caso si sa ancora molto poco, ma l’ipotesi ritenuta attualmente più probabile è che Coatti sia stato adescato attraverso un’app di incontri da criminali che volevano derubarlo. È un tipo di criminalità comune in Colombia: come successo in altri casi a turisti stranieri, Coatti potrebbe essere stato drogato e stordito con alcune sostanze, e poi ucciso. Al momento si ritiene che sia stato smembrato per deviare le indagini, rendendo meno probabile il suo ritrovamento e l’identificazione dei responsabili del suo omicidio.
La procura ha detto che agli arresti si è arrivati collaborando anche con l’ambasciata italiana di Bogotà, la capitale della Colombia: sono state interrogate persone ritenute a conoscenza dei fatti, sono stati fatti approfondimenti informatici che hanno permesso di ottenere informazioni in più sugli ultimi giorni di vita di Coatti e sui suoi spostamenti e, ha detto la procura, di «contribuire alla definizione delle fasi del delitto e alla acquisizione di elementi utili alla identificazione degli autori». Gli arresti sono stati effettuati dalla polizia colombiana.
Coatti aveva studiato neuroscienze nel Regno Unito, dove aveva lavorato per otto anni per la Royal Society of Biology, e nel 2024 aveva lasciato l’organizzazione prima per andare a fare volontariato in Ecuador e poi per viaggiare in Sudamerica, secondo quanto ricostruito dalla stampa britannica.
Era andato in Colombia il 3 aprile come turista, ed era scomparso il giorno successivo. Due giorni dopo era stata trovata una valigia con la sua testa, le gambe e le braccia, abbandonata vicino a un sentiero poco fuori città. Nei giorni successivi erano stati trovati altri resti in posti diversi della città, all’interno di alcuni sacchi.
Per giorni si era saputo molto poco, quasi nulla, sulle circostanze del suo omicidio: erano state fatte ipotesi molto diverse, tra cui che l’omicidio fosse un possibile messaggio alle mafie italiane da parte di quelle locali (le due criminalità hanno interessi comuni nel narcotraffico). Questo genere di ipotesi era stato ritenuto improbabile per via del fatto che Coatti non aveva legami con gruppi criminali né precedenti penali, e non aveva ricevuto minacce.
Qualche informazione in più era stata ottenuta solo a fine aprile, quando il giornale El Tiempo, uno dei principali del paese, aveva pubblicato alcune informazioni ottenute leggendo documenti delle indagini condotte dalla polizia colombiana. Secondo la ricostruzione del giornale, venerdì 4 aprile Coatti era uscito da solo dall’hotel in cui alloggiava, nel centro di Santa Marta, per incontrare una persona contattata su una app di incontri. In realtà a contattarlo sarebbe stato come detto un gruppo criminale che adesca turisti stranieri e li droga per renderli incoscienti e derubarli.
Queste ipotesi sono state confermate dalle indagini: gli accertamenti della procura fatti sul computer di Coatti dicono che aveva conosciuto online, pare su Grindr, una persona con cui si sarebbe accordato per andare a visitare Minca, una località sul massiccio montuoso della Sierra Nevada. Il tutto sarebbe stato un pretesto per adescarlo e rapinarlo.
Non è chiaro come dal furto si sia arrivati all’omicidio. A fine aprile El Tiempo aveva scritto che il direttore generale della polizia nazionale, Carlos Fernando Triana Beltrán, aveva detto di aver trovato la casa dove Coatti è stato ucciso: un edificio abbandonato in un quartiere di Santa Marta, in cui sono state trovate tracce del sangue di Coatti e altri indizi che avevano fatto supporre che sia stato ucciso lì. Secondo una perizia del medico legale citata sempre da El Tiempo, sul corpo Coatti avrebbe traumi causati da oggetti contundenti. Sarebbe stato smembrato dopo essere stato ucciso.