Due maestre di una scuola dell’infanzia di Asti sono accusate di avere maltrattato alcuni bambini e sono state sospese

Due donne che lavoravano come maestre in una scuola dell’infanzia paritaria di Asti, in Piemonte, sono accusate in concorso di maltrattamenti su bambini dai tre ai cinque anni. Nei video registrati dalle telecamere installate dai carabinieri per l’indagine, pubblicati da diversi giornali, si vedono le due maestre strattonare e spostare di peso i bambini per il colletto dei grembiuli. Le due maestre avrebbero anche rivolto insulti razzisti contro alcuni bambini di origini straniere. Ora sono state sospese: il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Asti, in Piemonte, ha vietato alle due donne di lavorare nelle scuole di ogni ordine e grado per un anno.
L’indagine è iniziata quando la madre di un bambino ha fatto denuncia ai carabinieri dopo che suo figlio era tornato a casa da scuola con un ematoma sulla fronte. Il bambino, scrive Repubblica, avrebbe raccontato alla madre di essere stato picchiato con una scopa da una maestra. I carabinieri hanno quindi installato nelle classi dell’asilo delle telecamere, che avrebbero ripreso ad aprile diversi episodi di violenza. Alcuni bambini sarebbero stati tirati per i capelli, altri costretti a stare seduti a terra in un angolo. Avrebbero inoltre subito minacce e pressioni psicologiche di vario genere, stando all’ordinanza citata da diversi giornali locali. Secondo chi indaga, inoltre, una bimba sarebbe stata obbligata a mangiare del cibo recuperato dalla spazzatura, e una maestra avrebbe preso del cibo dagli zainetti dei bambini e lo avrebbe mangiato.
Una delle maestre, intervistata dalla Stampa, ha negato di avere compiuto delle violenze sui bambini, e rispetto agli insulti ha commentato dicendo che «non si può più dire niente». Le due donne erano già state accusate per fatti simili avvenuti tra il 2012 e il 2013 in un’altra scuola dell’infanzia sempre in provincia di Asti. Una di loro era stata assolta mentre la seconda, che all’epoca era coordinatrice della scuola, era stata condannata a tre mesi per abuso di mezzi di correzione (cioè per aver usato metodi eccessivi nel punire gli alunni).