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  • Mercoledì 11 giugno 2025

Le proteste contro Trump si stanno allargando, raccontato con le foto

Dopo Los Angeles ce ne sono state anche a New York, in Texas e nel resto del paese, con vari scontri tra manifestanti e forze dell'ordine

New York, 10 giugno
(REUTERS/Eduardo Munoz)
New York, 10 giugno (REUTERS/Eduardo Munoz)
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Negli ultimi giorni ci sono state proteste contro l’amministrazione del presidente Donald Trump in molte delle principali città statunitensi: tra le altre New York, Boston, Atlanta, Chicago, Austin, Dallas, San Francisco e Philadelphia. Sono cominciate sulla scia delle grosse manifestazioni in corso a Los Angeles da venerdì, che sono diventate un caso nazionale dopo che l’amministrazione ha scavalcato le autorità californiane ordinando l’intervento dell’esercito.

– Leggi anche: Le proteste a Los Angeles sono l’occasione che Trump stava aspettando

A Manhattan martedì le proteste sono state in gran parte pacifiche, ma verso sera un gruppo di manifestanti si è scontrato con la polizia davanti alla sede dell’ICE, l’agenzia del governo per il controllo delle frontiere e la gestione dell’immigrazione. A Chicago c’è stato qualche scontro, e un’auto è passata in mezzo ai manifestanti, senza però colpirne nessuno.

Ad Austin, in Texas, lunedì la polizia ha disperso i manifestanti con gas urticante, e anche a Dallas (sempre in Texas) ci sono stati scontri con le forze dell’ordine. Il governatore dello stato Greg Abbott (Repubblicano) ha detto che potrebbe far intervenire la Guardia Nazionale, il principale corpo dei riservisti dell’esercito statunitense, che solitamente viene schierato in caso di disastri naturali o proteste molto violente. A Los Angeles era stato direttamente Trump a inviare la Guardia Nazionale, scontrandosi con il governatore della California Gavin Newsom (Democratico).

– Leggi anche: La bandiera che è diventata il simbolo delle proteste a Los Angeles

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