Che posto è Villa Pamphili
È dove sono stati trovati i corpi di una donna e di una bambina di pochi mesi; nel grande parco romano c'è anche una sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio

Villa Pamphili, dove sabato sono stati trovati i corpi di una donna e di una bambina di pochi mesi, è una residenza storica che comprende uno dei parchi pubblici più grandi di Roma. Si trova nel municipio XII della capitale, nel quartiere di Monteverde, e in estate è molto frequentata da residenti e turisti. Secondo chi indaga sul caso, la donna era senzatetto e da tre settimane andava a dormire nel parco. Un legame di parentela tra la donna e la bambina è ritenuto molto probabile dagli investigatori, ma non è ancora stato accertato.
Da tempo cittadini e associazioni denunciano l’incuria di Villa Pamphili, i ritardi nella manutenzione, lo stato di abbandono. Un altro oggetto delle proteste sono le ripetute chiusure al pubblico causate dall’organizzazione di incontri istituzionali presso la Palazzina Algardi, che è una sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio.
Villa Doria Pamphili si estende su una superficie complessiva di quasi due chilometri quadrati ed è divisa in tre parti: il palazzo e i giardini, la pineta e la tenuta agricola. La sua forma attuale nasce dalla fusione, avvenuta nella seconda metà dell’Ottocento, fra l’originaria Villa Doria Pamphili e Villa Corsini. Nel corso del tempo la villa e il parco sono stati profondamente modificati: sono stati inseriti orti, serre, monumenti, canali, cascate, l’edificio principale è stato ampliato e in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960 è stata costruita via Leone XIII, la cosiddetta “Olimpica” che taglia il grande parco in due metà, unite oggi solo da un ponte pedonale e da due attraversamenti stradali.
La villa rimase di proprietà della famiglia Doria Pamphilj fino ai primi decenni del Novecento. A partire dal 1939 il comune di Roma dette inizio a una serie di espropri che portarono alle aperture al pubblico del parco: nel 1965 fu resa accessibile la parte occidentale della villa, mentre nel 1971 fu definitivamente acquisito il settore orientale del parco, aperto alla cittadinanza il 22 maggio di quell’anno. L’intera villa è oggi di proprietà del comune di Roma, a eccezione della cappella funeraria, di proprietà della famiglia Doria Pamphilj, e del Casino del Bel Respiro.
Il Casino del Bel Respiro, noto anche come Palazzina dell’Algardi dal nome del suo realizzatore, l’architetto e scultore Alessandro Algardi, si trova nella parte orientale di Villa Pamphili: acquisito nel 1967 dal demanio dello Stato, è attualmente sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio dei ministri ed è da tempo al centro della mobilitazione di cittadini e associazioni che ne chiedono la concessione al comune di Roma e la conseguente restituzione ai cittadini. Le molte iniziative organizzate finora, e fin dagli anni Novanta in particolare dall’Associazione per Villa Pamphili, non hanno però avuto successo e la Palazzina è ancora una sede di rappresentanza istituzionale: è possibile visitarla solo in determinati giorni e orari, con aperture programmate.
Nelle ultime settimane la gestione della Palazzina è tornata al centro delle discussioni politiche. L’organizzazione di vari incontri istituzionali ha infatti portato per tre volte alla chiusura dell’intero parco: il 9 aprile, quando la presidente del Consiglio ha ricevuto il re d’Inghilterra Carlo III, poi il 29 aprile per l’incontro con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan e infine il 12 maggio, per un vertice intergovernativo tra Italia e Grecia.

L’incontro a Villa Pamphili tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro della Grecia Kyriakos Mitsotakis, Roma, 12 maggio 2025 (Ansa)
L’associazione denuncia da tempo ritardi nella manutenzione e nel restauro, sporcizia, degrado, incuria, mancanza di sicurezza e di controllo e chiede custodi e telecamere all’ingresso del parco. A seguito di queste chiusure è tornata a protestare spiegando che un tempo, in occasione dell’organizzazione di incontri istituzionali, venivano semplicemente dislocati degli agenti all’interno del parco, mentre ora sta diventando «una prassi» la chiusura totale alla cittadinanza di uno spazio pubblico. L’associazione ha anche denunciato come sia diventata un’abitudine quella di far entrare e parcheggiare camion, camioncini, macchine e motorini.
Il 15 maggio il deputato Claudio Mancini del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare in cui dice che «sono 35 anni che la palazzina Algardi è la sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio dei ministri» ma che «solamente in pochissimi casi è stato necessario chiudere completamente la Villa». Mancini, nella sua interrogazione, chiede alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi se «ritengono adeguate e necessarie tali misure di sicurezza». Anche il consigliere comunale del PD Lorenzo Marinone ha presentato una mozione per chiedere al sindaco di Roma Roberto Gualtieri di cercare soluzioni alternative alla chiusura completa di Villa Pamphili quando ci sono incontri istituzionali.