Come funzionerà il nuovo accesso ai corsi di laurea in medicina

Dopo l'abolizione del test d'ingresso ci sarà un primo semestre accessibile a tutti, ma alla fine si dovrà comunque fare una specie di test

Persone che fanno un test d'ingresso alla facoltà di Medicina all'università di Torino, nel 2020
Persone che fanno un test d'ingresso alla facoltà di Medicina dell'università di Torino, nel 2020 (ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
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Mercoledì il ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato un decreto in cui spiega come funzionerà l’accesso ai corsi universitari di medicina, odontoiatria e veterinaria dopo la riforma approvata lo scorso marzo: quella che ha abolito i test selettivi all’ingresso e introdotto un esame al termine del primo semestre aperto a tutti, rinominato “semestre filtro” (proprio perché serve a ridurre il numero degli iscritti alla facoltà, un po’ come il vecchio test). Il decreto ministeriale doveva spiegare come funzionerà questo semestre e su quali materie gli studenti dovranno prepararsi in vista di quell’esame.

Finora chi voleva iscriversi a medicina, odontoiatria e veterinaria doveva sostenere un test d’ingresso che consisteva in 60 domande con 5 possibili risposte da risolvere in 100 minuti. Ora chiunque potrà iscriversi al primo semestre delle tre facoltà, e in questo periodo dovrà frequentare tre corsi che sono comuni a tutte e tre: alla fine dei corsi gli studenti dovranno sostenere i relativi esami e solo in caso di superamento potranno continuare con gli studi nel corso di laurea scelto.

I corsi comuni alle tre facoltà da frequentare nel semestre “filtro” sono: Chimica (più precisamente Chimica e propedeutica biochimica), Fisica e Biologia. Inizieranno il 1° settembre e termineranno il 30 novembre. Ci saranno due appelli per sostenere gli esami: uno nella seconda metà di novembre e uno nella prima metà di dicembre. Gli esami andranno organizzati dalle singole università ma si svolgeranno in contemporanea su tutto il territorio nazionale, negli stessi giorni.

Gli esami saranno fatti da 31 domande per ognuna delle tre materie, per un totale di 93 domande: 15 a risposta multipla, con 5 opzioni di risposta, e 16 a risposta aperta. Per ogni prova si avranno a disposizione 45 minuti. Il voto sarà espresso in trentesimi ed è necessario prendere almeno 18 (su 30) in ogni singola prova per poter proseguire con gli studi nel corso di laurea che si è scelto.

Ognuno di questi tre esami dà diritto a 6 crediti: i 18 crediti complessivi verranno riconosciuti dopo l’immatricolazione definitiva a uno dei tre corsi di laurea. Il semestre filtro e i relativi esami potranno essere ripetuti fino a tre volte, anche non consecutive.

– Leggi anche: Le novità sull’accesso ai corsi universitari di medicina

Il decreto ministeriale ha chiarito anche come funzionerà l’iscrizione a questo “semestre filtro”. Ogni studente dovrà subito scegliere uno dei tre corsi di laurea (medicina, odontoiatria o veterinaria), ma anche iscriversi contemporaneamente a un corso di laurea alternativo, chiamato “corso affine”, dove potrà proseguire gli studi se non dovesse superare il “semestre filtro”.

I corsi “affini” sono Biotecnologie, Scienze biologiche, Farmacia e farmacia industriale, e Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali. L’iscrizione al corso “affine” è gratuita, e ovviamente non vincolante: dopo il “semestre filtro” ogni studente potrà anche decidere di fare tutt’altro.

Quando ci si iscrive a uno dei tre corsi di laurea in medicina, odontoiatria e veterinaria bisogna indicare fin da subito 10 sedi in cui si intenderebbe proseguire gli studi (la prima delle quali deve coincidere con l’università in cui si frequenta il semestre “filtro”) e 10 sedi in cui si proseguirebbe con il corso di laurea “affine”. L’iscrizione al semestre “filtro” e al corso di laurea “affine” dovrà essere fatta sulla piattaforma online www.universitaly.it, entro il mese di luglio (le date precise devono ancora essere comunicate dal ministero).

Non è ancora chiaro, nonostante manchino pochi mesi all’inizio del nuovo anno accademico e un mese alle iscrizioni, come funzionerà l’assegnazione delle sedi agli studenti sulla base delle preferenze: tipicamente ci sono dei posti più richiesti di altri, e finora chi otteneva i punteggi più alti nel test d’ingresso aveva anche più possibilità di finire nelle università che indicava come preferite.

Il decreto appena pubblicato dice che questo punto verrà chiarito con un altro decreto di prossima pubblicazione. Per ora si sa solo che le 93 domande dei tre esami del semestre “filtro” creeranno una graduatoria nazionale, con un punteggio massimo di 93 che si ottiene rispondendo correttamente a tutte le domande (si ottiene 1 punto per ogni risposta esatta e -0,25 per ogni risposta sbagliata). È possibile che questa graduatoria servirà anche a stabilire l’ordine di priorità per la scelta delle sedi preferite.

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