Il governo irlandese ha approvato un disegno di legge per vietare le importazioni dalle colonie israeliane nei territori palestinesi

Il governo irlandese, guidato da Micheál Martin del partito centrista Fianna Fáil, ha approvato un disegno di legge per vietare le importazioni di prodotti provenienti dalle colonie israeliane nei territori palestinesi. Il primo ministro Martin ha spiegato che il disegno di legge è prevalentemente simbolico, dato che le importazioni in Irlanda dalle colonie israeliane sono praticamente nulle. Il disegno di legge verrà ora esaminato da una commissione parlamentare, e nei prossimi mesi discusso in parlamento.
Le colonie sono insediamenti costruiti illegalmente da Israele in territori che appartengono ai palestinesi, cioè a Gerusalemme est e in Cisgiordania. Da anni però in Israele non esiste alcun dibattito vero sul loro smantellamento: sia perché ritenuto concretamente poco realizzabile, dato che ormai in molti casi queste colonie assomigliano a piccole città (il termine “colonie” è piuttosto datato), sia perché i diversi governi di destra che si sono succeduti negli anni hanno sempre promesso di proteggerle e ampliarle.
«Data la portata e la gravità di ciò che stiamo vedendo con la privazione degli aiuti e il bombardamento di Gaza, questa è un’azione appropriata da intraprendere», ha detto il vice primo ministro e ministro degli Esteri irlandese Simon Harris. «Quello che spero oggi è che quando questo piccolo paese europeo deciderà di diventare uno dei primissimi paesi – e probabilmente il primo del mondo occidentale – a introdurre una legislazione di questo tipo, altri paesi europei si uniscano a noi».