La “profezia” di un manga sta facendo calare il turismo in Giappone

Perché dice che ci sarà «un grande disastro» il prossimo 5 luglio, e anni fa aveva vagamente azzeccato quello di Fukushima

La copertina dell'edizione originale di Watashi ga mita mirai
La copertina dell'edizione originale di Watashi ga mita mirai
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Nel 1999 il manga Watashi ga mita mirai prevedeva «una catastrofe da qualche parte nel Giappone orientale» per il marzo del 2011, proprio quando il terremoto e lo tsunami di Fukushima uccisero quasi 20mila persone. Nella nuova edizione l’autrice Ryo Tatsuki racconta invece di «un grande disastro» che dovrebbe far alzare «le acque dell’oceano Pacifico a sud dell’arcipelago giapponese» il 5 luglio del 2025. Per molte persone, apparentemente, è un motivo sufficiente per non essere lì in quel periodo: le prenotazioni da alcune zone dell’Asia per le prossime settimane sono diminuite sensibilmente, e i media giapponesi attribuiscono le responsabilità proprio al manga.

Watashi ga mita mirai si può tradurre come “Il futuro che ho visto” e parla di una serie di sogni premonitori fatti da Tatsuki. L’edizione originale è da tempo fuori stampa, mentre ne è stata pubblicata una con nuovi contenuti nel 2021. Il presunto disastro previsto per luglio è stato ripreso da migliaia di post su Facebook e video virali su YouTube, alcuni dei quali con centinaia di migliaia di visualizzazioni, e le ricerche per Watashi ga mita mirai su Google in Giappone sono ormai un trend. I timori sono stati amplificati da un maestro di feng shui molto popolare a Hong Kong, che ha consigliato ai suoi follower di evitare il Giappone, racconta il Japan Times.

Yoshihiro Murai, il governatore della provincia di Miyagi, una delle più colpite dal disastro del 2011, ha chiesto ai turisti di ignorare le dicerie. Non c’è nessuna ragione scientificamente valida per sospettare che in quella data possa esserci un terremoto, visto che non è possibile prevederli con esattezza, eppure le voci legate al manga, unite alla frequenza degli eventi sismici in Giappone, hanno cominciato ad avere effetti concreti. Secondo Eric Zhu, esperto di aviazione e difesa di Bloomberg Intelligence, «le congetture sul terremoto stanno decisamente avendo un impatto negativo sul turismo giapponese».

La copertina dell’edizione originale di Watashi ga mita mirai

Ad aprile il Giappone ha accolto 3,9 milioni di turisti stranieri, quasi un terzo in più rispetto allo stesso periodo del 2024, ma adesso in base a un’analisi di Bloomberg Intelligence sui dati di ForwardKeys, un database di settore, le prenotazioni di voli da Taiwan, Corea del Sud e Hong Kong sono diminuite. Quelle da Hong Kong, in particolare, si sono dimezzate rispetto all’aprile dell’anno scorso, e quelle per arrivare nel periodo tra fine giugno e inizio luglio sono calate fino all’83 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024.

«Ci aspettavamo di riempire circa l’80 per cento dei posti, ma alla fine le prenotazioni sono state per il 40», ha detto all’Asahi Shimbun Hiroki Ito, dirigente della Greater Bay Airlines, che come la Hong Kong Airlines ha ridotto i voli diretti verso il Giappone da tre a due alla settimana.

– Leggi anche: L’attesa del grande terremoto a Tokyo

Al di là delle attenzioni attorno al manga, il calo del turismo in Giappone non ha a che fare solo con le dicerie sul presunto disastro che profetizza. Il giornale Mainichi Shimbun per esempio ha ricordato che i dazi introdotti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno creato enormi incertezze sull’economia globale, e di conseguenza possono aver scoraggiato molti turisti.

In generale, poi, in Giappone c’è sempre più consapevolezza rispetto a un possibile “megaterremoto”, cioè un evento sismico di intensità eccezionale, che potrebbe partire dalla fossa sottomarina di Nankai, a sud dell’isola giapponese di Honshu: secondo un recente rapporto governativo c’è l’80 per cento di possibilità che si verifichi nei prossimi 30 anni, quindi un certo timore già c’è. Tra l’altro, visto che il prossimo grande terremoto in Giappone è un tema molto discusso, parlarne serve anche a vendere più libri, puntualizza il sito di notizie Japan Today.

La nuova edizione del manga, che preannuncia un disastro per il luglio del 2025

Alcune delle cose che Tatsuki aveva sognato poi sono effettivamente accadute più o meno quando le aveva immaginate, come la morte di Freddie Mercury nel 1991 o il grave terremoto di Kobe quattro anni dopo; altre invece no, come l’eruzione del monte Fuji, che secondo il suo sogno avrebbe dovuto essere il 20 agosto del 2021, e invece non c’è mai stata. Dopo aver ottenuto grandi attenzioni con il disastro di Fukushima, il manga è stato discusso di nuovo nel 2020, visto che anticipava anche l’arrivo di un nuovo virus, che molti lettori hanno poi collegato alla pandemia da Covid-19. Le copie della prima edizione avevano cominciato a essere vendute per l’equivalente di migliaia di euro, e forse è anche per questo che la casa editrice Asuka Shinsha aveva deciso di pubblicarne una nuova edizione, spiega il Mainichi Shimbun.

La Asuka Shinsha, che dice di averne vendute 960mila copie, ha ricordato che i contenuti del manga «sono basati su sogni premonitori dell’autrice e non sono pensati per provocare in alcun modo ansie ingiustificate». La stessa Tatsuki, che ha 70 anni ed è in pensione, ha fatto sapere di essere contenta che il suo lavoro stia creando consapevolezza sulle misure di sicurezza per prepararsi ai disastri naturali. Al tempo stesso ha ricordato che «è importante non farsi influenzare inutilmente […] e ascoltare le opinioni degli esperti».

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