La cerimonia militare di saluto per Olaf Scholz
È una tradizione in cui il cancelliere uscente sceglie tre canzoni: stavolta c'erano anche i Beatles

Lunedì sera a Berlino c’è stata la cerimonia per salutare con gli onori militari il cancelliere uscente, Olaf Scholz. È una delle più importanti tradizioni politiche tedesche, ma negli anni questo momento così simbolico e coreografico è stato raccontato dai media soprattutto perché il cancelliere ha la facoltà di decidere le tre canzoni suonate dalla banda militare (oltre all’inno tedesco) durante la cerimonia. Questa scelta di solito dice qualcosa della sua personalità, e anche del tipo di eredità politica a cui vorrebbe essere associato.
La cerimonia si chiama Großer Zapfenstreich e ha origini molto antiche, che risalgono addirittura al sedicesimo secolo, ai tempi dei lanzichenecchi. Avviene nel cortile del Bendlerblock, un complesso utilizzato dal ministero della Difesa costruito nei primi anni del Novecento e ampliato dalla Germania nazista. Fu qui che durante la Seconda guerra mondiale, nell’estate del 1944, alcuni ufficiali tedeschi cercarono di rimuovere Adolf Hitler dal potere: furono giustiziati nel cortile.

(AP Photo/Ebrahim Noroozi)
La prima canzone scelta da Scholz è stata “Respect”, scritta nel 1965 da Otis Redding ma reinterpretata due anni dopo da Aretha Franklin, una delle cantanti soul più grandi di sempre, che la rese popolare in tutto il mondo. Nel decennio successivo diventò anche uno dei più celebri inni del femminismo degli anni Settanta, quello cosiddetto “della seconda ondata”. Il titolo, che significa “Rispetto”, ha peraltro a che fare con la storia politica dello stesso Scholz, che lo utilizzò come slogan durante le elezioni del 2021, quando portò l’SPD a un’inaspettata vittoria.
La scelta della seconda canzone, “In my Life” dei Beatles, è stata interpretata in modi diversi dai commentatori tedeschi: secondo alcuni sarebbe un omaggio ad Amburgo, la città in cui il gruppo inglese firmò il suo primo contratto discografico, e di cui Scholz fu sindaco dal 2011 al 2018; altri ritengono invece che sia una dedica a Britta Ernst, la moglie di Scholz (il racconto di come si sono conosciuti è stata una delle poche cose che avevano funzionato nella sua campagna elettorale).
Scholz ha infine scelto un componimento classico: il “Secondo concerto brandeburghese” di Bach, un riferimento al Brandeburgo, lo stato dove Scholz vive (a Potsdam), in cui è stato rieletto in parlamento e che continuerà a rappresentare come deputato.

(EPA/CLEMENS BILAN / POOL)
Al Großer Zapfenstreich precedente, nel 2021, Angela Merkel aveva scelto un inno cristiano del diciottesimo secolo; la canzone più famosa della cantante Hildegard Knef, “Für mich soll’s rote Rosen regnen”, che parla di ambizione e desiderio di successo; e “Du hast den Farbfilm vergessen” (“Hai dimenticato la pellicola a colori”), una canzone del 1974 della cantante punk Nina Hagen che ebbe enorme successo nella Repubblica Democratica Tedesca, l’ex Germania Est (DDR), diventando una critica velata di quel regime. Tra i predecessori di Scholz e Merkel, Gerhard Schröder puntò su “My Way” di Frank Sinatra.
Alle elezioni di febbraio Scholz è stato l’unico Socialdemocratico a ottenere un seggio con mandato diretto (avevamo spiegato come funziona qui) nella Germania orientale, dove era andata forte l’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD).
Lunedì è stato il penultimo giorno di Scholz in carica: domani infatti ci sarà il voto di fiducia al Bundestag (il parlamento federale tedesco) per l’insediamento del suo successore, Friedrich Merz, il leader dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU, centrodestra) che è sostenuto anche dal partito di Scholz, i Socialdemocratici (SPD).
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