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  • Lunedì 28 aprile 2025

La Russia ha annunciato un cessate il fuoco in Ucraina di tre giorni

Dall'8 al 10 maggio, ma non è detto che verrà rispettato

Vladimir Putin ad aprile del 2025 (Alexander Kazakov/Kremlin Pool/Planet Pix via ZUMA Press Wire/ANSA)
Vladimir Putin ad aprile del 2025 (Alexander Kazakov/Kremlin Pool/Planet Pix via ZUMA Press Wire/ANSA)
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Lunedì il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato unilateralmente un cessate il fuoco in Ucraina della durata di tre giorni: inizierà alla mezzanotte dell’8 maggio e finirà alle 23:59 del 10 maggio (rispetto al fuso orario di Mosca). Nelle ultime settimane gli Stati Uniti hanno criticato l’assenza di progressi nei negoziati di pace, e non è chiaro se l’annuncio sia un tentativo della Russia di mostrarsi disponibile a proseguire le trattative.

Non è la prima volta che succede, nell’ultimo periodo. Tra il 19 e il 20 aprile la Russia aveva proclamato una tregua di 30 ore: gli attacchi si erano ridotti, ma non del tutto e c’erano state accuse di ripetute violazioni. Anche in questa occasione quindi non è detto che il cessate il fuoco verrà rispettato. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’annuncio di Putin «un nuovo tentativo di manipolazione» e ha aggiunto che il cessate il fuoco non dovrebbe limitarsi a qualche giorno, ma che deve essere «immediato, totale e incondizionato per almeno 30 giorni». Questa proposta era già stata fatta a marzo, ma la Russia aveva rifiutato, prendendo tempo.

Il governo russo ha legato il cessate il fuoco alle celebrazioni per l’80esimo anniversario del Giorno della Vittoria, in cui il 9 maggio di ogni anno la Russia festeggia la sconfitta della Germania nazista e la fine della Seconda guerra mondiale. In passato la Russia ha sfruttato questa occasione per aumentare gli attacchi contro l’Ucraina, in modo da poter dire di aver ottenuto dei risultati.

Da mesi gli Stati Uniti parlano separatamente con la Russia e con l’Ucraina per cercare di raggiungere un accordo: finora però i negoziati sono stati inconcludenti, e il presidente statunitense Donald Trump ha detto che li sospenderà se non saranno fatti a breve dei passi avanti. Putin però ritiene che mettere fine ai combattimenti senza ottenere qualcosa in cambio sarebbe una sconfitta.

Trump è sempre stato molto vicino a Putin, e in alcune occasioni ha anche aderito alla propaganda del regime russo. Ultimamente però si è mostrato più insofferente: venerdì per esempio ha fatto una rara critica a Putin, scrivendo sui suoi social: «Vladimir, fermati!», in riferimento a un esteso attacco russo su alcune zone residenziali di Kiev. Domenica, dopo un incontro in Vaticano con Zelensky (in occasione dei funerali di papa Francesco), Trump aveva aggiunto che i vari attacchi missilistici russi sull’Ucraina «mi fanno pensare che forse [Putin] non vuole far finire la guerra». I negoziati sono fermi principalmente perché la Russia continua a imporre nuove condizioni irricevibili per l’Ucraina, con l’obiettivo anche di prendere tempo e approfittare di un momento favorevole nei combattimenti.

Lunedì gli Stati Uniti hanno criticato l’annuncio del cessate il fuoco di maggio: la portavoce della Casa Bianca ha detto che Trump vorrebbe ottenere la fine permanente della ostilità, non una sospensione di pochi giorni.

La scorsa settimana gli Stati Uniti avevano presentato una bozza di accordo di pace che proponeva condizioni molto più favorevoli alla Russia che all’Ucraina, come il riconoscimento dell’annessione russa della regione ucraina della Crimea (condizione irricevibile per l’Ucraina) e la promessa che l’Ucraina non entrerà nella NATO. Non ci sono però stati sviluppi, oltre al cessate il fuoco annunciato oggi.

– Leggi anche: Perché l’Ucraina non può accettare di perdere la Crimea

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