Taiwan ha sequestrato una nave legata alla Cina sospettata di aver danneggiato un cavo sottomarino

Una nave della guardia costiera di Taiwan, in primo piano, e una di quella cinese, dietro, il 12 dicembre 2024 nello stretto di Taiwan (Taiwan Coast Guard via AP)
Una nave della guardia costiera di Taiwan, in primo piano, e una di quella cinese, dietro, il 12 dicembre 2024 nello stretto di Taiwan (Taiwan Coast Guard via AP)

La guardia costiera di Taiwan ha sequestrato una nave mercantile legata alla Cina, sospettata di aver danneggiato un cavo sottomarino che fornisce connessione internet alle isole Penghu nello stretto di Taiwan, il braccio di mare che separa l’isola dalla Cina continentale. La nave si chiama Hong Tai 58, ha un equipaggio cinese ma batte bandiera del Togo: secondo la guardia costiera taiwanese la nave sarebbe in realtà a tutti gli effetti cinese e batterebbe una bandiera di convenienza. La connessione internet comunque non è stata interrotta dato che i dati sono stati reindirizzati su altri cavi.

Taiwan è un paese di fatto indipendente da 75 anni, ma la Cina continua a considerarlo come una sua provincia ribelle, e periodicamente minaccia di invaderlo. Il danneggiamento di cavi sottomarini rientra in quegli atti che il governo di Taiwan, piuttosto ostile alla Cina, include nella cosiddetta «zona grigia di aggressione», di cui fanno parte anche le frequenti esercitazioni militari cinesi in cui decine di navi e aerei sconfinano nello spazio aereo rivendicato da Taiwan.

Nei primi due mesi del 2025 Taiwan ha segnalato cinque danneggiamenti di cavi sottomarini, un aumento significativo rispetto agli anni precedenti: nel 2024 e nel 2023 erano stati in tutto sei. In molti casi i danni sono attribuiti a navi legate alla Cina, anche se non c’è alcuna prova del coinvolgimento del governo cinese. Questo tipo di incidenti è diventato un’occorrenza frequente anche nel mar Baltico, in Nord Europa: in questo caso i sabotaggi sono stati per lo più attribuiti alla Russia.

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